La Cina non sta indagando sull’acquisizione del Milan da parte di Yonghong Li. Secondo un documento del SAFE (State Administration of Foreign Exchange), la Rossoneri Zhejiang Investment non sarebbe così sotto la lente d’ingrandimento per l’acquisto del club rossonero.
L’organo cinese di controllo per gli affari all’estero ha infatti spiegato, con un documento pubblicato sul proprio profilo Weibo, che “le notizie riportate dai media riguardo l’indagine sull’uso, da parte di alcune aziende, di asset locali per ottenere prestiti all’estero non sono vere” e che non stanno analizzando questo tipo di pratiche. Inoltre, il SAFE ha spiegato che “supporta il legittimo uso di asset locali come collateral per i prestiti all’estero”.
“Al tempo stesso – prosegue la nota -, SAFE rafforzerà la vigilanza del mercato finanziario con gli altri regolatori finanziari e guiderà le principali istituzioni finanziarie per rafforzare la gestione dei rischi di prestiti interni ed esterni”. Inoltre “darà un giro di vite riguardi le false garanzie e altre irregolarità e promuoverà il sano sviluppo del business dei prestiti domestici e stranieri”, si conclude il comunicato dell’organo di controllo sugli affari all’estero.
Nessun indagine in Cina, quindi, non solo per la holding riferita all’acquisizione del Milan, ma anche nei confronti di Anbang Insurance Group Co., Dalian Wanda Group Co., Fosun International Ltd. e HNA Group Co..