Entro mercoledì 19 aprile, è fissata la presentazione della struttura societaria che dovrà formalizzare l’acquisto del Palermo. Una Spv, acronimo che sta per special purpose vehicle (società veicolo) che sarà intestata secondo quanto anticipato da Baccaglini interamente al nuovo presidente. Se anche questa scadenza sarà rispettata resterà solamente l’ultima, quella più importante per tutte le parti in causa, tifosi compresi: il passaggio del cento percento delle quote della società rosanero dal Gruppo Zamparini al nuovo proprietario che deve avvenire entro il 30.
Ma chi comanda in viale del Fante?
La domanda è tornata d’attualità dopo gli addii di Nicola Salerno e Diego Lopez. «Non è stato il cambio di presidenza a influire nelle mie dimissioni – dice Salerno – anche perché ancora il cambio di proprietà non è avvenuto. E poi con Baccaglini ho un rapporto cordiale, non ho nulla da criticargli. Nel momento in cui vedo che non c’è la volontà di confermarmi, però, sono io a farmi da parte».
In realtà sulla posizione di Salerno e Lopez ci sarebbe nelle retrovie anche la figura di Massimo Cellino: l’ex presidente del Cagliari, ora al Leeds, è stato accostato in questi mesi al Brescia (serie B) e alla Reggiana (Lega Pro), in realtà senza conferme ufficiali, tanto meno dai diretti interessati. E i due potrebbero rientrare nei suoi piani ricostituendo un connubio iniziato proprio in Sardegna.
Il 19 aprile sarà quindi la data del closing rosanero? La situazione è fluida e aperta.
Il primo passo è stato il 28 febbraio, giorno delle «dimissioni di Zamparini dalla carica di presidente della società – come si legge sul verbale del consiglio di amministrazione del 7 marzo che ha ratificato il tutto certificando il secondo passaggio formale con Baccaglini che prima è entrato ufficialmente nei quadri societari e poi ha assunto la carica di presidente.
A lui è stata attribuita «la rappresentanza della società di fronte a terzi» e la delega di tutti i poteri che ha conservato il proprietario Zamparini nelle vesti di «consigliere delegato». Compresi i poteri di ordinaria e straordinaria amministrazione, di firma, di rappresentanza e responsabilità legale della società.
In sostanza sia Baccaglini che Zamparini avevano il potere per licenziare Diego Lopez e assumere Diego Bortoluzzi, senza che questo passaggio potesse in alcun modo influire sugli accordi per il passaggio della società.
Al di là dell’aspetto formale, è chiaro che Baccaglini vuole dare un segnale netto di discontinuità con il passato e Zamparini non fa nulla per rallentare il passaggio di proprietà.