Negli ultimi giorni sta sempre più prendendo piede un’ipotesi legata al ritorno di Morata al Real Madrid nel corso della prossima campagna di trasferimenti estiva.
Alcuni rumors addirittura ipotizzano che dietro la volontà delle merengues di riportare alla casa madre il ragazzo di Chamartin, ci sia addirittura una triangolazione di mercato con il Liverpool. Il Real farà valere il proprio diritto di opzione, recomprando così Morata dalla Juventus, e lo venderà successivamente ai reds incassando ben più del prezzo pagato per il riacquisto.
Un’operazione perfetta dal punto di vista economico, che però si scontra con due fattori: la Juventus e la volontà del giocatore.
Innanzitutto la società di Corso Galileo Ferraris, sebbene vincolata nei confronti del Real Madrid, non lo è con le altre squadre. Infatti non è preclusa una trattativa libera con qualsiasi altra società interessata al giocatore.
Morata inoltre non è un giocatore trasferito a titolo temporaneo (o in prestito), ma è a tutti gli effetti un asset della Juventus.
Il rapporto con il Real Madrid prevede una clausola di recompra, che pone, nel caso di cessione del giocatore, le merengues come interlocutore privilegiato.
Tuttavia è un diritto e come tale deve esserci la volontà delle parti per essere esercitato.
Un altro elemento da tenere in forte considerazione è la volontà del giocatore. Morata, al di là del periodo di appannamento vissuto nei mesi scorsi, è un calciatore molto importante per la Juventus.
Difficilmente la dirigenza vorrà privarsi a cuor leggero di un giocatore fortemente voluto nell’estate del 2014. La prima trionfale stagione in bianconero in termini realizzativi non è stata al momento confermata dai numeri nell’attuale, ma considerando anche l’età (23 anni) e i margini di crescita, Morata è sicuramente al centro del progetto Juventus.
Lo spagnolo potrebbe vacillare nel caso in cui gli fosse offerta una maglia da titolare nell’attacco del Real Madrid, ma le ipotesi che si muova in “direzione Liverpool” sembrano al momento essere abbastanza remote.
Anche il ritorno a Madrid come numero 9 titolare sembra difficile in quanto in questo caso significherebbe uno stravolgimento di gerarchie nell’attacco madrileno.
Ma il mercato ha sempre riservato colpi di scena. I prossimi mesi sapranno dire di più.
Analizziamo ora invece un’eventuale operazione con il Real Madrid dal punto di vista economico.
Il ragazzo è stato acquistato nell’estate del 2014 per 20 milioni di Euro, che è il valore per il quale è iscritto a bilancio (con relativa capitalizzazione degli oneri accessori dovuti agli agenti Fifa).
Nel corso del suo primo anno in bianconero, contabilmente, Morata ha maturato un fondo ammortamento di 4,417 milioni di Euro. La proiezione al termine del secondo esercizio vede dunque un fondo ammortamento di 8,294 milioni.
Il costo storico così decurtato del valore del relativo fondo ammortamento evidenzierebbe dunque un valore di carico residuo pari a 12,440 milioni di Euro.
Ipotizzando dunque che il Real Madrid faccia valere il proprio diritto di recompra nel corso della prossima campagna trasferimenti e paghi il massimale della clausola prestabilita (30 milioni), la Juventus contabilizzerebbe nell’esercizio 2016/2017 una plusvalenza di 17,560 milioni di Euro. (Prezzo di cessione – valore di carico residuo).
La plusvalenza farebbe sicuramente bene al bilancio della Juventus.
Ma non è detto che con i 30 milioni incassati la società possa operare sul mercato inserendo un giocatore dal profilo uguale o simile a Morata.
Le soluzioni proposte (Cavani su tutte), oltre ad un costo del cartellino più elevato presentano anche difficoltà nel coniugare l’ingaggio con i parametri della Vecchia Signora. In aggiunta a tutto questo Cavani è un 1987, mentre Morata è cinque anni più giovane: un 1992.