Valori di mercato delle nazionali: il Belgio costa il doppio dell'Italia (perchè esporta giocatori)

Il Belgio vale il doppio sul mercato calcistico rispetto all’Italia. In uno scenario del calcio mondiale in profondo cambiamento in cui l’Olanda cede un posto all’Islanda agli europei e il Brasile…

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Il Belgio vale il doppio sul mercato calcistico rispetto all’Italia. In uno scenario del calcio mondiale in profondo cambiamento in cui l’Olanda cede un posto all’Islanda agli europei e il Brasile per la prima volta si trova a dover sudare la qualificazione mondiale, arrivano le conferme dei valori di mercato delle nazionali.

In una interessante analisi oggi la Gazzetta dello sport evidenzia come le stelle del Belgio, tra cui De Bruyne pagato 74 milioni quest’estate, ad oggi valgano praticamente il doppio dell’Italia ovvero quasi 200 milioni di euro in più.

Ancora più interessante è leggere il parere del tecnico Marc Wilmots.

Motivo della crescita esponenziale? Essenzialmente questo: il lavoro delle Accademie (i vivai) dei quattro principali club (Standard, Anderlecht, Bruges e Genk) e l’esodo verso i campionati stranieri di alto livello. Fenomeno, quest’ultimo, che va aumentando proprio perché, come ha detto il c.t. Wilmots tempo fa, «adesso la gente del calcio pensa che i belgi si adattino bene all’estero e anche da giovanissimi». L’impressione è che abbia proprio ragione.

Attenzione quindi: se da una parte c’è un grande cavallo di battaglia delle chiacchiere pallonare italiane (investire sui settori giovanili) dall’altra c’è un qualcosa che il nostro protezionismo al contrario impone di vedere di cattivo occhio: ovvero esportare giocatori. Che evidentemente è uno dei valori in gioco, nel calcio moderno, se si vuole aumentare il valore individuale dei singoli.

La nazionale di Marc Wilmots — secondo quanto pubblicato dalla «Gazzetta» riprendendo e modificando un lavoro sul puro costo dei cartellini del quotidiano «La Derniere Heure» — ha probabilmente l’insieme di valori più alti dell’intera Europa, seconda al mondo soltanto al Brasile e depurata del fattore Messi, al momento inquantificabile.

Tornando all’Europa, dati alla mano, il Belgio varrebbe 387 milioni contro gli appena 188 dell’Italia. Una forbice di 199 milioni fotografata, ad esempio dal trasferimento estivo più caro dei Diavoli Rossi ­ De Bruyne al Manchester City per 74 milioni ­ contro quello più caro degli azzurri ­ Darmian al Manchester United per 18 milioni.

Nel Belgio si possono mettere in fila i valori di Courtois (30 milioni), Kompany (35), Witsel (40), Benteke (46) e via sgranando, facendoci quasi morire d’invidia. Al momento invece, secondo le stime dell’ultimo mercato, tra gli azzurri il solo Verratti ­ assente in questa convocazione causa infortunio ­ si arrampicherebbe a una cifra nobile (40 milioni).

Insomma, la nostra non è più una Nazionale di stelle, e questo forse ha fatto capire come Antonio Conte sia l’uomo giusto per una rifondazione operaia. D’altronde il Belgio la sua cura l’ha intrapresa da tempo. Nel 2009 i Diavoli Rossi erano al 68° posto nel ranking Fifa, mentre adesso sono arrivati ad essere al primo. Da tenere conto che l’Italia è stata al massimo seconda (nel 2006).