Le maglie della Juve firmate Adidas hanno già venduto il triplo rispetto ad un anno fa, nella prima settimana di vita. Lo racconta in una lunga intervista alla Stampa il direttore marketing e commerciale della Juventus, Francesco Calvo, torinese con un’esperienza da manager internazionale tornato nella sua città nel 2011. “Il Made in Italy nel calcio non è mai stato sfruttato e noi siamo gli unici a poterlo fare. L’accordo con Adidas ci fa molto felici. La precedente intesa, quella con Nike, non era più al passo con i tempi. Adidas ci garantisce una esposizione globale“. E un pacco di milioni di euro (139 per sei anni di sponsorizzazione) che faranno crescere ancora i ricavi del club.
Ma la Juve gestirà da sola il marketing del proprio marchio. Per portarlo al livello dei top club europei, club nel quale la Juve è rientrata con la finale di Champions, ma dai cui ricavi (oltre i 400 milioni di euro l’anno) è ancora lontana. Il Real a 549 fa un “campionato a parte”, il Barcellona arriva a 484. Per puntare a queste cifre la Juve deve esportare il brand all’estero, in tutto il mondo. Far diventare la Juventus una delle squadre più tifate sui mercati stranieri, in particolare in Usa (“un mercato che monitoriamo molto attentamente”, racconta Calvo) e in Asia. Proprio in Cina il club ha appena aperto l’account ufficiale su Sina Weibo, il social network più popolare del paese, e si appresta tra un mese a giocare a Shanghai la Supercoppa Italiana con la Lazio. “Abbiamo investito molto per trasferire su un’unica piattaforma il sito ufficiale, l’e-commerce e i servizi agli utenti-tifosi”.
Come si fa a portare un brand come quello della Juve a sfondare in Cina, la nuova terra promessa dei fatturati dei club europei? “Andandoci, come abbiamo lo scorso anno con la tournèe in Australia, Indonesia e Singapore. Grazie all’intesa con Adidas, che ci dà una grossa esposizione che dovremo saper sfruttare. Con il sito internet, che stiamo ampliando con nuove lingue”.
A proposito di merchandising anche online, i bianconeri si aspettano 15 milioni di euro dalla vendita di materiale griffato Juve nel primo anno e di continuare a crescere in doppia cifra per tutti i 5 anni successivi dell’accordo con Adidas. anche la Lega calcio darà una mano, comunicando ad ogni clu i dati su quali paesi trasmetteranno le partite della Serie A in diretta o in differita e gli highlights delle partite, come accade in Inghilterra. Ma alla Juve serve che tutto il calcio italiano torni a crescere, con investimenti, stadi e risultati, perché “essere primi in un movimento in declino – racconta Calvo – non c’interessa”.