Nike ha chiuso l’anno fiscale con un utile netto pari a 3 miliardi e 273 milioni di dollari, registrando un incremento del 22% rispetto ai dati dell’anno precedente. La multinazionale dell’Oregon ha infatti spiegato che tra maggio e giugno ha guadagnato 3,70 dollari per azione, rispetto ai 2,97 del 2014 quando l’utile netto è stato di 2 miliardi e 693 milioni di dollari.
Il fatturato del 2015 è stato pari a 30 miliardi e 601 milioni di dollari, in aumento del 10% rispetto ai 27 miliardi e 799 milioni del 2014. Geograficamente, la crescita delle vendite si è avuta negli Usa per il 13% nell’intero esercizio fiscale, nell’Europa Occidentale per il 17%, nell’Europa Orientale per il 18%, in Cina e Giappone rispettivamente 11% e 26%, mentre nei paesi emergenti le cifre sono rimaste invariate.
Per quanto riguarda i risultati trimestrali, dal quarto trimestre (marzo-maggio) Nike ha guadagnato ben 865 milioni di dollari (28 centesimi per azione), il 10% in più rispetto ai risultati imputabili allo stesso periodo. Ne ha beneficiato anche il fatturato, in aumento del 5% (7 miliardi e 779 milioni rispetto ai 7 miliardi e 425 milioni del 2014). Geograficamente, negli Usa, dal quarto trimestre, le vendite sono aumentate del 14%, 23% in Europa Occidentale, 33% in Europa Orientale, 29% in Cina, 33% in Giappone e 1% nelle economie emergenti.
Mark Praker, CEO di Nike ha spiegato che per l’azienda si è “chiuso un grande anno, in crescita grazie alla vicinanza verso i consumatori”. La società ha spiegato che ha destinato 678 milioni di dollari per il riacquisto di azioni, secondo un piano quadriennale approvato dal Consiglio di Amministrazione nel 2012 per un totale di 8 miliardi di dollari.